UFO: anche la Marina Russa rilascia i suoi files
La notizia della testata “Russia Today”, sull’apertura al pubblico dell’archivio ufologico della Marina Russa, porta una ventata di speranza a tutti i sostenitori della “ufo disclosure” e cioè della ufficializzazione da parte delle istituzioni, del fenomeno ufologico e della presenza extra-terrestre nei nostri cieli.
a Russia non è la prima a compiere questo passo e si unisce ad altri organismi militari e governativi che hanno reso pubblici i loro files tra cui ricordiamo l’Irlanda, la Francia, l’Inghilterra, l’Ecuador, l’Uruguay, la Danimarca, la Svezia, il Canada e in parte anche gli USA tramite il FOIA (Freedom of Information Act).
Tutti i rapporti di incidenti inspiegabili, provenienti da navi e sottomarini russi, sono stati fino ad oggi raccolti e catalogati da un reparto dedicato all’interno della marina, guidato dall’Ammiraglio Nikolay Smirnov e risalgono anche ai tempi della ex-Russia.
Vladimir Azhazha, ufficiale della vecchia guardia della Marina Russa, ora ricercatore ufologico a tempo pieno, al pari di altri suoi colleghi ufficiali, sembra non avere molti dubbi sulla natura extra-terrestre di gran parte dei fenomeni catalogati: “Il 50% degli incontri ufologici sono connessi in qualche modo con gli oceani. A questi si aggiunge un 15% in concomitanza di laghi. Sembra che agli ufo piaccia l’acqua“.
In uno dei rapporti un sottomarino nucleare in missione di combattimento nell’Oceano Pacifico, avvistò sui radar sei oggetti sconosciuti. Dopo aver tentato alcune manovre evasive senza successo il Capitano ordinò l’emersione, solo per vedere con suo grande stupore gli oggetti seguire il sottomarino fino in superficie e poi volare via nel cielo.
Molti casi anomali si sono verificati anche nel famigerato triangolo delle bermuda, come racconta il comandante di sottomarino, Ammiraglio Yury Beketov. In quella zona gli strumenti sembravano impazzire senza alcun motivo e c’erano fortissime interferenze, per le quali secondo l’ammiraglio una possibile spiegazione potrebbe essere proprio la presenza di ufo: “In diverse occasioni gli strumenti hanno fornito letture di oggetti materiali che si muovevano a velocità incredibili. Secondo i calcoli si parlava di 230 nodi (400 Km/h). Velocità estreme anche sulla superficie, figuriamoci sott’acqua dove la resistenza dell’acqua è maggiore. Era come se questi oggetti ignorassero le leggi della fisica. C’è solo una spiegazione: le creature che hanno costruito questi mezzi ci superano di gran lunga nello sviluppo“.
Il capitano di primo grado Igor Barklay, veterano dell’intelligence della marina commenta: “In genere questi ufo si mostrano dove si concentrano le nostre flotte o quelle NATO. Vicino alle Bahamas, Bermuda, Porto Rico. Sono spesso osservati nelle parti più profonde dell’Oceano Atlantico, nella parte sud del Triangolo delle Bermuda e nel Mare dei Caraibi..” Un altro posto dove spesso ci sono segnalazioni di avvistamenti ufo in Russia è il lago Baikal, il bacino d’acqua dolce più profondo del mondo. I pescatori raccontano di luci abbaglianti che escono fuori dal lago volando.
Nel 1982 un gruppo di subacquei militari in addestramento al lago Baikal avvisto un gruppo di creature umanoidi in tuta argentea. L’incontro avvenne ad una profondità di 50 metri. I subacquei cercarono di afferrare le creature. Tre dei sette militari morirono mentre altri quattro rimasero feriti gravemente.
Secondo Azhazha è importante non scartare alcuna ipotesi e pensa anche alla presenza di basi aliene sottomarine: “Lo scetticismo è sempre la strada più semplice: non credo in niente, non faccio niente. Le persone raramente visitano le grandi profondità. Sarebbe quindi importante analizzare bene cosa vedono li sotto.” Prima degli anni ’80 il fenomeno ufo era considerato taboo in Russia, anche solo scherzarci era proibito.
Fonte: Terni in Rete
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